Dopo l'esonero di Stefano Pioli, in casa Fiorentina è stata una settimana di riflessioni. Tanti i nomi accostati alla panchina Viola, prima di arrivare alla soluzione Paolo Vanoli. L'ex allenatore di Venezia e Torino cercherà di raddrizzare una stagione che è partita con il piede sbagliato.
Vanoli, come si è arrivati a lui in casa Fiorentina?
Dopo la sconfitta dello scorso turno contro il Lecce, una svolta era inevitabile per la Fiorentina. Archiviato il capitolo Pioli, capace di ottenere solo 4 punti e nessuna vittoria in 10 giornate, la dirigenza toscana ha dovuto valutare a chi affidare l'incarico. Intanto, nelle settimane precedenti, aveva lasciato il ruolo di ds anche Daniele Pradè. Al suo posto, in questa settimana di rivoluzione, è stato annunciato Roberto Goretti, che precedentemente ricopriva l'incarico di direttore tecnico.
Risolto il problema manageriale, è giunto il momento di scegliere il nuovo mister. Il primo nome accostato alla Fiorentina è stato quello di Daniele De Rossi. Operazione sfumata, con l'ex mediano della Roma che si è accasato al Genoa. Si è parlato poi di Roberto D'Aversa, tecnico assolutamente esperto nella gestione di lotta salvezza, situazione in cui, a sorpresa, si trovano i gigliati. Il malcontento della piazza, già parecchio infastidita in precedenza, è stato uno dei principali ostacoli all'esito positivo della trattativa.
In seguito, è stata la volta di Raffaele Palladino, per quello che sarebbe stato un clamoroso ritorno. L'ex tecnico, lo scorso anno alla guida della Fiorentina, ha richiesto un progetto che andasse oltre la fine di questa stagione, tra le altre cose. Parametri che hanno impedito il ricongiungimento tra le parti. Intanto, la settimana dei toscani e la trasferta di Magonza hanno visto al timone Daniele Galloppa, allenatore della Primavera. Oggi, infine, è arrivata l'ufficialità dell'ingaggio di Paolo Vanoli. Per lui, in realtà, quello a Firenze è un ritorno, seppur sotto nuove vesti. Aveva già vestito la maglia viola da giocatore, infatti, tra il 2000 e il 2001. Ora è chiamato a una missione non facile: raddrizzare la stagione della Fiorentina.






