La carriera e la vita di Edoardo Bove sono cambiate improvvisamente in Fiorentina-Inter dell'1 dicembre 2024. Il calciatore ha accusato un malore intorno al quarto d'ora del primo tempo, accasciandosi al suolo. Una volta evitato il peggio, il centrocampista ha sempre creduto nella possibilità di rientrare in campo. Ecco cosa ha detto oggi a Radio 1 Sport il suo agente, parlando anche e soprattutto del disegno di legge sui defibrillatori e sul primo soccorso.
Le parole di Tavano e la Legge Bove
Diego Tavano, agente del calciatore, ha iniziato: "Edoardo ha una grandissima voglia di tornare in campo e di giocare. Ovviamente stiamo rispettando i tempi previsti, ma siamo ottimisti. Vederlo di nuovo in campo è il sogno di tanti italiani. Tutti, indistintamente, gli vogliono bene". Parlando del percorso di recupero ha spiegato: "Si sta allenando e speriamo di vederlo presto in azione. Non possiamo sbilanciarci sul dove giocherà, se in Italia o all'estero, posso dire solo che il suo desiderio di tornare è fortissimo".
Nel frattempo, in questi mesi, è stato presentato un disegno di legge, rinominato proprio con il cognome del calciatore cresciuto nel vivaio della Roma. La Legge Bove prevederebbe che nelle scuole e nelle autoscuole siano obbligatori i corsi di primo soccorso, oltre a una riduzione dell'Iva dal 22% al 5% sui defibrillatori. A promuoverla in particolare è il senatore Lombardo. Tavano a proposito ha detto: "Edoardo voleva fare qualcosa di importante per le persone. Spendere soldi per la vita è molto importante". Non a caso, il costo degli interventi previsti dalla nuova norma si aggirerebbe intorno ai 20 milioni di euro.
Tavano ha poi sottolineato quanto questo progetto sia importante per Bove e per l'entourage del ragazzo: "Ha un valore un po’ trasversale perché è un disegno di legge che va a abbracciare più partiti, dalla sinistra, dalla destra, dal centro, non ha colore. Per questo ci siamo impegnati, per questo riteniamo che metterci la faccia sia davvero importante e per questo stiamo mettendo tutti noi stessi per far sì che questo disegno di legge diventi legge a tutti gli effetti".
Le cifre per Tavano vanno sicuramente tenute in considerazione: "Pensate che ogni 7 minuti una persona in Italia muore per arresto cardiaco, questo è un numero che fa sensazione, ci dovrebbe toccare. E soprattutto il 75% delle persone che hanno un arresto cardiaco ma sono tempestivamente aiutate e soccorse si salva, quindi è una percentuale altissima. Questo vuol dire che dobbiamo assolutamente allinearci a quei paesi dove è stata introdotta l’obbligatorietà della formazione di primo soccorso".






